La vita è un viaggio meraviglioso, in pochi secondi possono accadere episodi che ti fanno pensare che realmente qualcuno da lassù si ricordi di noi. Io credo nel “destino”, e sono convinto non sia stato casuale l’incontro con un grande conoscitore della montagna come Mauro Corona, proprio in uno dei peggiori periodi nei quali lo sconforto e frustrazione ti attanaglia, ti senti incompreso e rischi che i sacrifici fatti in un decennio non siano serviti a nulla.

Tita dal Casel e Mauro Corona all’enoteca Mazzini di Belluno ricordano il più famoso oste che la città abbia mai avuto: l’elegantissimo Mario Zubiolo.
Ecco allora che in una mattina uggiosa nel pieno dell’Inverno ti trovi ad Erto a bere un The, poco dopo esser passato per Fortogna ad onorare chi non c’è più a causa le scellerate azioni di coloro che, per insano ed effimero profitto, hanno trattato le nostre montagne e l’ambiente con infamia ed ingratitudine.
I tuoi occhi si incrociano con quelli di colui che davvero ti può comprendere, perché sa quanto preziosa e determinante sia la nostra Madre Terra per ridare lavoro e dignità a tutti se la tratteremo con rispetto e buon senso.
Il grande artista “Ertano” non ha bisogno di presentazioni, desidero solo auspicare sempre che più persone sappiano cogliere gli insegnamenti derivanti dall’immensa saggezza di questo grande “uomo dei monti “.
Caro Mauro, finché vivrò non finirò mai di ringraziarti per il prezioso conforto che mi hai dato. Lo sento dentro di me, e proprio grazie a Te molti altri si accorgeranno che gran parte delle soluzioni alle tante negatività che subiamo noi umani stanno proprio sotto i nostri piedi. Sono onorato di esserti amico.
Con grande affetto e gratitudine,
Tita dal Casel
Nella prima foto: da sinistra l’alpinista Tito De Luca, Mauro Corona e Tita dal Casel, al ristorante Alla Stanga di Sedico, nella strada che porta ad Agordo, osteria da sempre luogo di incontro dei grandi arrampicatori delle nostre amate montagne Dolomitiche (segnaliamo le “polpettiadi”: succulenti polpette fatte dallo chef Luca De Cia, su ricetta dell’indimenticabile cuoca “Mamma Speranza, alla quale mandiamo tutti un affettuoso saluto); nella seconda: Tita dal Casel con Mauro Corona nel lago di Misurina.
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